lunedì 17 gennaio 2011

CALHOUN - HEAVY SUGAR

Tim Locke e Jordan Roberts rappresentano l'anima dei Calhoun, band di Fort Worth (Texas) e attiva ormai dal 2004 con vari cambi di formazione, etichette e ingegneri sonori.
Heavy Sugar è la loro quarta prova (autoprodotta e realizzata insieme a James Barber, già curatore del suono per Ryan Adams e le Hole), in cui il duo si fa affiancare da Toby Pipes (keys, vocals), Nolan Thies (bass) e Taylor Young (drums).
A detta degli stessi Calhoun questo album ha tre grandi ispiratori: i Fleetwood Mac, i Grandaddy e gli Smiths, con una spruzzata di Nada Surf.
Sempre a detta di Locke e Roberts, la band non ha alcuna paura di definirsi pop né ha più l'età per rifugiarsi in un indie-rock alternativo, volutamente inciso male, senza linee melodiche e con immensi lunghi ritornelli suonati solo una volta in ogni canzone, anche se, a giudicare da quello che ho ascoltato degli album precedenti, la loro impronta stilistica mi sembra, più che un passaggio dall'indipendente al popolare, soltanto una riconferma di quest'ultimo.
Oltretutto, anche definirlo soltanto pop non sarebbe corretto: c'è senz'altro una matrice di alternative-country, un'ombra leggera di blues e l'attitudine tipica del song-writing appena appena macchiato di rock.
Ma questo, forse, accade inevitabilmente un po' a quasi tutti i musicisti americani.   
Comunque, se avete voglia di ascoltare una cosa molto pop ma non proprio mainstream, con suoni molto curati ma non proprio patinati, con delle belle forme-canzone ma non dei motivetti stupidi e assillanti, se avete voglia di cominciare una domenica mattina in modo assolutamente leggero e spensierato o di mettere un disco in sottofondo mentre chiacchierate allegramente insieme agli amici del vostro ultimo viaggio, questo fa senz'altro al caso vostro. 
Oppure, se avete voglia di un pop più maturo, peculiare e raffinato, potreste spostarvi poco più di mille miglia a est, nella Carolina del Sud e ascoltarvi un bel disco dei Pernice Brothers.



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